Mancano esattamente 9 ore e 2 minuti allo scoccare della mezzanotte. Sono in camera mia e, come ogni anno, in questo periodo, da giorni, mi arrovello sulla lista dei miei buoni propositi per l’anno che verrà.
Che cosa voglio da questo 2022?
Che cosa ho ottenuto nel 2021? Ho fatto abbastanza? Sono soddisfatto? Sì, no, forse.
Potevo fare di più. Dovevo fare di più.
Ma che dici, scemo. Più di quello che hai fatto?
Oh, Giovà, ti ricordo che c’è pure una pandemia in corso…
Insomma: il cervello mi si spacca e due, tre, quattro, trentasette voci si affacciano. Come in una riunione di condominio c’è quello del 3B che urla: la lista dei buoni propositi era lunga a inizio anno, ma poi ci siamo persi per la via. La coppia gentile del 6C cerca di riportare tutti alla calma, lo stronzo del 10A è deluso, quello del 4D è soddisfatto.
C’è casino. Ovvio.
Perché questo era l’anno in cui ne facevo trenta. L’anno in cui dovevo, volevo, potevo.
Che verbi modali di merda. Ammettiamolo. Di tutti i verbi, in tutte le forme, i modali all’imperfetto (o, peggio ancora, al condizionale passato) sono quelli più infami. Quelli che ci fanno sentire veramente delle insignificanti amebe. E così ogni 31 dicembre siamo divisi, sul filo del rasoio. Spaccati tra il rammarico e l’ottimismo.
Anno nuovo, vita nuova.
Dai, quante volte ce lo siamo ripetuti? Tante, troppe. E ci siamo riusciti? Sometimes, direbbero gli anglofoni. Qualche volta.
Ma allora, qual è la strategia giusta per affrontare l’anno che verrà. Io, personalmente, tutta ‘sta saggezza non ce l’ho. Ho però trovato una risposta in uno dei miei telefilm preferiti: Grey’s Anatomy.
Ora, gli amanti della letteratura (quelli veri, iperqualificati) mi diranno: “Eh, ma con tanti autori tu mo citi gli scrittoruncoli che fanno i dialoghi di una serie TV?”
Sì. Questa è la mia risposta. Perché so che non saranno Pasolini o Pavese. Tuttavia sono in grado di lasciarmi qualcosa e, allora, ho copiato di sana pianta la traduzione in italiano delle battute finali dell’episodio in cui George O‘Malley muore, a seguito di un incidente.
Sulle note di Off I go, Meredith Grey, la protagonista esclama:
Lo hai mai detto? “Ti amo. Non posso più vivere senza di te. Tu hai cambiato la mia vita.” Lo hai mai detto? Fai dei progetti, trova un obiettivo, lavora per raggiungerlo, ma, di tanto in tanto, guardati attorno. Goditi ogni cosa! Perché è tutto qui. E domani potrebbe non esserci più…
M. Grey
Ecco. Forse la ricetta è questa (o almeno la mia): fissare una meta, farsi una passeggiata per arrivarci. Senza correre. Solo passeggiare, godersi il viaggio e concedersi anche la possibilità di riposare o di aggiungere qualche variazione di percorso. Perché non siamo in autostrada e il bello è che possiamo fare un po’ come cazzo vogliamo.
Scusate il francesismo finale, ma è stato un anno lungo e sono un po’ stufo. Buon 2022 a tutti!