Vai a dormire ogni sera con il pensiero del giorno dopo, prepari i progetti, studi i vari passaggi nella speranza che qualsiasi incidente capiti sul cammino sia uno di quelli felici.
Ciao, sono Giovanni, ho 29 anni e ho un’innata mania del controllo attraverso la quale cerco di tenere a bada le mie paure e le mie ansie -.
– Ciao Giovanni – mi risponde in coro il gruppo.
Se dovessi mai entrare in una di quelle sedute di auto aiuto e dovessi presentarmi, probabilmente lo farei così. Perché sì, io sono fatto in questo modo. Mi agito, spesso. Ci sono persone (beate loro, forse. No dai, meglio di no. O forse sì…) che vivono benissimo alla giornata, ma io no. Io devo avere tutto chiaro, devo sapere cosa intendo fare per l’intero pomeriggio, devo capire. Sì, io sono uno di quelli che “vedi che succede” a me non me lo devi dire. Perché io do di matto. O meglio: aspetto pure, ma nell’attesa pontifico, penso, costruisco castelli, ipotizzo, giro film in cui, come ha detto qualcuno, sono autore, produttore, regista e attore principale. Sono Woody Allen versione pippa mentale. Perciò sì. Io devo sapere, io devo pianificare.
Il punto, però, è che a furia di pianificare dimentichiamo la bellezza di scoprire cosa c’è nella pagina successiva di questa storia, ancora tutto da vivere.
Ci riflettevo proprio oggi.
Stavo lavorando e me ne stavo concentrato, a scrivere un testo per un sito. Mentre cercavo dei numeri da inserire in una sezione di una pagina (e non venivano fuori. Niente non li trovavo!) sento il telefono squillare. La notifica è di Outlook ovvero l’app in cui ricevo le e-mail dell’università. Solo quelle!
Apro e leggo che la mia prof., la relatrice, mi informa che il 19 febbraio discuterò la mia tesi.
– Cazz…- esclamo ad alta voce. Sì. Sono capace di dire solo questo, prima che il mio cuore cominci a battere e che inizi a provare allo stesso tempo ansia, eccitazione, paura, curiosità, tristezza. Un attimo dopo sto spammando la notizia su tutti i vari gruppi di amici e parenti finché mi fermo a pensare.
Mai avrei creduto di discutere la mia tesi finale tra le quattro pareti blu della mia camera da letto. Mai. Fin da quando avevo appena cominciato il mio percorso universitario, ho sognato questo momento. Ho visto nella mia mente la mia famiglia in aula magna, i miei amici urlare alla proclamazione, lo spumante da stappare sulla terrazza di facoltà, dà sul bar. Ho immaginato di bagnare i piedi nella fontana del cortile di atenao e di urlare lungo i corridoi che ce l’avevo fatta.
Oggi so che non sarà così. Che forse indosserò un vestito, ma lo farò in camera o, al massimo in sala da pranzo. No, questo piano non è andato a buon fine perché a 19 anni anni non ho messo in conto che una pandemia avrebbe sconvolto la vita di tutti e rotto ogni certezza, ma il punto è uno: non ho perso la gioia, la soddisfazione, l’eccitazione. No.
Credo che ciò che ho provato oggi, leggendo la mail della professoressa, è esattamente quello che avrei sentito secondo il piano originale, la bozza di una storia che poi non ho mai scritto.
Vorrei poter gridare che l’ho capito, che non ha molto senso passare ore preziose ad architettare ogni dettaglio, predisporre tutto minuto per minuto. Ma il punto è che, come direbbero gli psicologi, io è così che funziono. Giudicare questa mia ossessione per le agende, per i calendari e i fogli Excel non mi aiuterebbe. No. Quello che però posso fare e che, secondo me tutti potremmo (o dovremmo) è accettare che non importa quanto sia preciso il tuo schema, alla fine un imprevisto ti coglierà di sorpresa e magari renderà tutto più bello. È spaventoso, lo so, ma, alla fine, è così che funziona e non possiamo farci nulla. Nemmeno noi maniaci del controllo!
il 19/2/2021? E’ quella la data? Non pensarci,ci vuole un mese,penso che hai già tutti predisposto…come dici tu che fai di solito..
Sei sempre il solito ..un ragazzo in gamba
Fammi sapere tutto dopo la seduta di laurea
I festeggiamenti li farai quando sarà possibile,ma il più bel festeggiamento sarà quello,nella Tua mente, che finalmente ci siamo!
Sempre un Tuo fervente ammiratore
biagio di lernia
trani,21/1/2021
Ciao!
Sì, diciamo che il grosso è fatto. Siamo alle battute finali… finalmente, direi! Comunque sono d’accordo. La festa migliore sarà quella data dalla soddisfazione personale. Ti aggiorno appena concludo.
A presto!